Riflessioni sulla Displasia dell’anca nel cane
Questo articolo è stato tratto dal sito di un allevamento francese di Labrador.
L’allevamento si chiama LABRADORS DU VALHALLA e l’allevatrice è Martine Nathhorst.
I contenuti sono anticonformisti ma assolutamente di buon senso. Dal momento che incontrano molte delle mie riflessioni personali fatte sull’argomento, ho ritenuto opportuno ed importante condividere questo articolo con chi visita il sito del mio allevamento magari proprio alla ricerca di nuovi punti di vista sull’argomento e di un po’ di sana logica. Mi sono permesso di aggiungere all’articolo solo alcun riferimenti alle regole vigenti in Italia (scritti in corsivo) tutto il resto è frutto di una traduzione dal francese all’italiano quindi va perdonata una grammatica non sempre correttissima, ma i concetti si capiscono molto bene.
Sulla displasia si è detto e si continua a dire di tutto creando tantissima confusione.
Personalmente mi sono imbattuto in persone convinte che fosse una patologia di origine virale (la versione più folle) altre di origine genetica altre ancora che fosse una deformazione congenita e la cosa più sconvolgente ed agghiacciante è che molte di queste persone sono state convinte, da veterinari dai pochi scrupoli, a far operare i loro cuccioli se pur perfettamente sani. Pertanto sono convinto che chi cercasse una visione più pulita e lineare di questo “problema”, nelle parole che seguono la possa trovare.
La displasia dell’anca, o displasia coxo-femorale, è una malformazione dell’articolazione dell’anca che può essere individuata nel corso della crescita del cucciolo, non importa che sia cane o gatto, e che l’incidenza sia maggiore nelle razze grosse e pesanti e con crescita veloce. Questa malattia non è congenita, cioè presente alla nascita, come è stato precedentemente avanzato, ma è caratterizzata da un certo numero di fattori. Dire che un cane è displasico non ha il minimo significato. La displasia si misura seguendo un protocollo molto rigido, e l’aiuto di materiale sofisticato che può essere usato da esperti abilitati. Questo protocollo è spiegato molto bene sul sito di allevamento Show me the Way. Da questo protocollo si deduce che la diagnosi della displasia deve tenere conto di una moltitudine di parametri, dove il più importante (in caso di radiografie fatte in maniera accettabile) ed anche il più delicato da interpretare, è la misura dell’angolo di Norberg.
Angolo di Norberg > di 105° =A= assenza di displasia
Da 100 a 105 =B= assenza di displasia ma conformazione ossea non perfetta
Da 90 a 100° =C= displasia discreta ( la media nei Labrador è 15, fonte BVA)
Inferiore a 90°=D ed E ( in questi casi le anomalie ossee sono nettamente visibili sulle radiografie)
Tabella comparativa inglese e francese - italiana
Gran Bretagna – BVA | Francia | Italia |
Di 0 a 4 | A | A |
Di 5 a 8 | B | B |
Di 9 a 106 | C, D, E | C, D, E |
L’angolo varia a seconda dell’età del cane, per definizione, la iper-lassità dei legamenti è normale nei cani in crescita, ecco perché l’OFA Orthopedic Foundation For Animals, una delle prime commissioni di lettura creata nel 1966 negli stati uniti, che interpreta tutte le radiografie dei cani americani, non accetta di leggere lastre prima dei due anni di vita di qualsiasi cane.
In Francia (come in Italia) la lettura ufficiale delle radiografie non può esser eseguita prima che il cane abbia compiuto almeno un anno. L’angolo può comunque variare anche a seconda della bravura del veterinario che esegue la lastra, e a seconda che il cane sia stato o non sia stato anestetizzato per fare questo esame. Infine, la misurazione dell’angolo di Norberg può essere seriamente influenzata dalla scarsa competenza di chi legge e dalla qualità del materiale (lastre) che viene utilizzato. La testa del femore non è perfettamente rotonda, quindi non è per niente facile trovare il centro esatto. Un errore anche banale di un solo millimetro, fa variare la lettura anche da 102 a 108 !! Con un errore di 3 millimetri, l’angolo di Norberg varia da 96 a 114!! (fonte: La Dysplasie de la Hanche chez le Chien, 1985 (Pr. Quéinnec, Dr. Iehl, Dr. Millemann).
E’ per questo motivo che l’ OFA legge e interpreta le lastre dei cani solo dopo un consulto di almeno 3 esperti abilitati, che segnalano che la maggior parte dei certificati esibiti dai veterinari non sono affidabili. Ecco come si spiega che in casi di sospetta displasia su un cane, ciascun allevatore con esperienza, non si fiderà del certificato di un singolo veterinario magari non abilitato, ma chiederà assolutamente di ripetere le radiografie al cane.
SOLO L’ESPERIENZA CONVALIDA LA TEORIA
Molto ingannevoli, questi risultati che si producono solo raramente possono trovare una spiegazione in due fattori: gli allevatori hanno imparato a far ufficializzare solo le radiografie buone, (e quindi ad utilizzare solo soggetti ufficializzati idonei alla riproduzione) e a migliorare quello che riguarda la nutrizione e l’accrescimento, che si rivelano le sole misure realmente efficaci per la prevenzione di una patologia legata solamente a una conformazione della razza, studiata come dimostra la costanza di divisione per razze. Contrariamente a una teoria avanzata precedentemente, si è avuto modo di constatare che non è una affezione congenita, cioè presente alla nascita, come supponeva una scellerata maniera di vedere le cose, e che di conseguenza, a dispetto di accuse, se esiste una sola cosa certa, è questa : non può esistere nessun cucciolo displasico.
In più….l’ultima moda incoraggia caldamente a fare le lastre preventive alle anche su cuccioli di due mesi !!A due mesi un cucciolo è come se fosse fatto di gomma, quindi cari signori esperti, l’ iperlassità è NORMALE……….le radiografie che voi fate e consigliate di fare, non offrono assolutamente nessuna garanzia per il futuro del cucciolo. Quanto ai cuccioli che voi fate sopprimere perché giudicati gravemente displasici, una parola sola : vergognatevi. Di fatto, la displasia non si vede che nel corso della crescita, può essere aggravata, provocata addirittura da certe manipolazioni, come per esempio il protocollo di presa per le radiografie ufficiali, può presentare gradi diversi, può passare totalmente inosservata, come provocare dei problemi più o meno seri durante la crescita del cucciolo, senza che sia necessario precipitarsi al minimo piccolo zoppicamento, sempre che il cane sia stato nutrito adeguatamente, l’ortopedico potrà agire efficacemente sul traumatismo , prima che la lesione degeneri in displasia. E gli zoppicamenti a causa della crescita esistono per i cuccioli come per i bambini.
E bisogna saper reagire correttamente. Non c’è alcuna relazione tra il grado di zoppicamento e il grado di displasia : professor Queinnec. La displasia grave, una volta accertata, si manifesta all’occhio umano come una anomalia dello sviluppo.
Il cane che soffre male alle anche, si allevia sollecitando le sue spalle, cosa che gli dà un sollievo immediato, poiché solo i muscoli che lavorano si sviluppano. Gli equilibri sono sbagliati, in statica, le gambe posteriori riportate sotto il corpo. Il movimento non ha un’ampiezza, il cane “va sulle spalle” anziché impegnare i suoi posteriori, anche senza che il cane zoppichi. L’andatura barcollante in un cucciolo, è d’altro canto normalissima. (soprattutto nei labrador)
Questi sono i casi di displasia grave vera, invalidante, casi che hanno preoccupato i ricercatori da dopo gli anni 60, e che hanno fornito un pretesto per iniziare la fobia della displasia dell’anca. Il Labrador non è un cane infermo per destino. E’ un cane senza problemi, che dovrebbe incontrare il veterinario solo per le vaccinazioni………..Con la displasia e la battaglia che la accompagna, un Labrador, cane alla moda, è diventato il pelo nell’uovo di centinaia di veterinari che hanno trovato un modo molto efficace per rinnovare i loro apparecchi radiologici e modernizzare le loro sale operatorie. Non dimentichiamo che il veterinario non ha obbligo di avere dei risultati, non è tenuto alla cura in funzione di una diagnosi personale. Ed è questa la ragione per cui certi veterinari continuano a rimpinzare i cuccioli di un sacco di schifezze durante la crescita, ben sapendo che un eccessivo carico di calcio durante lo sviluppo potrebbe addirittura causarla, la displasia !
Una volta accertata, la displasia non si cura, nonostante alcuni veterinari furbi propongano trattamenti diversi ai proprietari increduli e disarmati. Il cane imparerà da solo a convivere con il suo problema, compensando come la natura vuole che sia, vivendo una vita normale, certi potranno addirittura fare attività sportiva, alcuni campioni inglesi di lavoro hanno un elevato grado di displasia. Pretendere che un intervento chirurgico impedirà l’inizio dell’artrosi, e che possa ridurre lo zoppicamento di un cane durante la vecchiaia, significa scegliere deliberatamente di ignorare le conseguenze di una operazione così grossa, dove bisogna tenere conto del lato traumatizzante in un cane giovane che non ha ancora finito di crescere, dove il risultato non è assolutamente garantito, e che presenta i rischi inerenti a tutte le anestesie totali e le conseguenze post operatorie che sappiamo.
Il NON intervento deve diventare la regola : se non ci sono segni evidenti e forti di dolore fisico del cane, e se questo dolore può essere ridotto con trattamenti medici, la chirurgia deve essere ( ripeto DEVE essere) l’ultima spiaggia ; e poi la protesi all’anca in ogni caso non ha senso e non risolve nulla dopo i due anni…..( professor Michel Frank)Ma come è facile giocare sul disorientamento di un padrone che prima si preoccupa al minimo zoppicamento per poi convincerlo a fare operare il cane d’urgenza, guardandosi bene dal dire che se si lasciasse fare alla natura, essa stessa provvederebbe nella maggior parte dei casi, a far vivere il cane in modo normale, con il solo aiuto di qualche antidolorifico. In quanto all’artrosi della vecchiaia, non dipende necessariamente dalla displasia. E’ anche facile proporre lastre preventive a sei (o 4 mesi) mesi, anche se il cane non zoppica affatto. Rari sono i veterinari che si rifiutano di fare radiografie prima dell’anno di età. Eppure tutti sanno che le radiografie sono pericolose per le loro radiazioni. Senza contare che manipolare le anche senza criterio, può essere solo pericoloso e non ha senso. Salvo casi eccezionali, radiografare le anche di un cane che non ha ancora compiuto un anno di età, non è altro , ai miei occhi, che un grave segno di incompetenza del veterinario, oltre che voglia di far tanti soldi facili. Certamente, radiografare un cane di meno di un anno, è anche il miglior mezzo per proporre un intervento chirurgico, che a quanto io ho visto, è un intervento estremamente doloroso per il cane, e non è garantito che sia risolutivo, senza contare che sarebbe un intervento NON motivato da una displasia grave. In quaranta anni di vita insieme ai Labrador, se ho avuto a che fare con la displasia, non mi sono mai sognata di fare operare neanche un solo cane, e me ne rallegro. Come non essere atterriti nel vedere certe frenesie di radiografare giovani cani, a incoraggiare i loro interventi……….certi veterinari prescrivono la radiografia di controllo a sei mesi, così come prescrivono i vaccini a tre mesi………..di prassi !
E’ verissimo che l’industria di chirurgia ha solo una ventina di anni : prima se ne fregavano oppure il cane veniva eliminato, o semplicemente il cane si teneva la sua displasia, per scoprire a volte durante l’autopsia che non era neanche un cane displasico, ma presentava semplicemente una lassità assolutamente normale per l’età che aveva. Erano vent’anni che facevo la radiografia preventiva ai futuri genitori, fino a quando la scuola veterinaria di Berna ( che interpreta ed effettua le lastre), si è resa conto che bisogna smettere di lastrare cani giovani, anche se l’allevatore o il proprietario sono ansiosi di sapere. Ho imparato a mie spese che c’è urgenza di limitare tutto questo grande businnes : non si fanno lastre senza una ragione imperativa.
Ho imparato anche che un cane può essere perfetto a sei mesi in funzione delle condizioni nelle quali è avvenuta la sua crescita, che è il periodo più sensibile perché il cane è pesante ma con le articolazioni fragili, e poi ritrovarsi gravemente displasico a un anno.(5)
Siamo tutti d’accordo che bisogna evitare tutti i traumi a un cane finché la sua crescita è completa : proibite le scale, i pavimenti scivolosi, gli esercizi sotto sforzo, i salti e i giochi brutali. Ma sicuramente non andremo neanche a cercare volontariamente il traumatismo che tentiamo di evitare : la displasia.
IL PROTOCOLLO DI PRESA PER LE RADIOGRAFIE (foto di come deve essere posizionato un cane per le lastre della displasia)
Per conformità al protocollo, i femori dovranno essere assolutamente paralleli, le rotule tenute allo zenith, che non è possibile in altro modo se non tirando il cane, come mostra l’illustrazione, ognuno tira con forza dalla propria parte effettuando un movimento di rotazione sui femori, in modo che le rotule siano allo zenith. Per poter ottenere questa posizione così poco naturale per un quadrupede, la maggior parte dei veterinari trova molto più comodo fare l’anestesia al cane ( che non solo comporta dei rischi come per tutte le anestesie, ma modifica in modo evidentissimo il tono muscolare, che aggiunto alla lassità dei legamenti presente nei cani giovani, può, nel caso che non ci siano delle lesioni, essere una radiografia che non ha il minimo significato, la misura dell’angolo di Norberg non ha alcun valore in un cane che non ha finito la crescita e lo sviluppo fisico. Come se non bastasse, tutte queste manipolazioni delle anche in un cane in piena crescita, possono provocare una lussazione artificiale all’anca ( o tutte e due) Mi sono resa conto che per quanto riguarda i maschi, dando per ovvio che termina completamente solo a tre anni, la radiografia è migliore a due anni che a uno, semplicemente la radiografia è più sicura a quel età.
GLI UNICI A GUADAGNARE SONO I VETERINARI, I SOLI A PERDERCI SONO I CANI !!
Ma dopo tutti questi anni che si utilizzano degli stalloni e delle fattrici con delle anche buone/ottime….perchè qualche cane gravemente displasico è ancora figlio di queste linee di sangue ritenute INDENNI ?? Per conservare in una razza tutte le sue caratteristiche, la selezione, l’allevamento, tiene conto di una moltitudine di parametri, davanti alle quali la scienza è ermetica. A ciascuno il suo, che ognuno si occupi di quello che sa fare, e le oche saranno ben custodite ( modo di dire francese…….) .Si può selezionare solo sulla base di una esperienza personale di allevamento, e l’allevatore è legalmente ed affettivamente responsabile dei cuccioli che alleva. Nessun allevatore onesto può pretendere di garantire l’assenza di displasia futura nei suoi cuccioli, solo basandosi sulla assenza di displasia dei parenti lontani o dei genitori. In effetti le anche eccellente si trasmettono a volte in modo assai casuale, così come le anche meno buone, che però possono a loro volta riprodurre anche perfette !
E’ intervenendo sull’allevamento del cucciolo, e sulla gravidanza della madre, che si può arrivare a dei risultati interessanti. Davanti a un cane con le anche perfette, ma con un patrimonio genetico dubbioso, costruito come un cavallo di legno, con un carattere problematico e con un buon pelo……………..e un altro cane con le anche meno buone, ma che presenta punti ottimi di aderenza allo standard e con un pedigree interessante, io non esito neanche un secondo a eliminare il primo e a usare il secondo !!QUESTI SONO I LABRADOR DA SELEZIONARE, NON SI SELEZIONANO LE RADIOGRAFIE !!!Io allevo Labrador da più di 30 anni, e se sono state osservate le caratteristiche della razza, e sono sempre meno interessati dalla displasia, è perché ho imparato a fidarmi delle mie fumose teorie, perché mi sono sempre tenuta informata, e perché ho sempre fatto funzionare il MIO cervello e la mia esperienza !Lascio agli allevatori in erba le teorie seducenti, e a quelli che non saranno mai altro che “ allevanti”. “allevanti” è un termine che mi è venuto in mente durante una trasmissione letteraria, lo scrivano opposto al concetto di “scrittore”……uno scrivano diventa raramente uno scrittore.
Qualche ipotesi che si potesse avanzare sulla displasia, è che salta agli occhi che è un fattore di arricchimento per alcuni, un momento di pressione per gli altri, e infine il certificato dei genitori costituisce l’unica referenza senza il minimo effetto di garanzia degli “ allevanti”, quelli che passano allegramente da una razza all’altra a seconda delle mode, ma questi mettono davanti le referenze dei genitori, che le lobby veterinarie offrono su un piatto d’argento.
I Labrador sono entrati nella mia vita nel 1965, e ho cominciato ad allevare in modo amatoriale nel 1975, ed è dal 1986 che sono passata all’allevamento professionale specializzato in Labrador , un mestiere in via di estinzione. Preservare e migliorare la razza che si predilige, è un lavoro appassionante, e allevare è il solo modo per poter vivere con i propri cani e seguire la loro evoluzione, produrre (cani) sempre migliori e soprattutto omogenei. Oggi, dopo più di 40 anni di depistaggi inefficaci, nulla prova che la displasia sia un criterio di selezione, e quando anche sarà il caso, sarà per me un criterio di selezione come altri. Se quando ho iniziato avessi messo in risalto i difetti dei progenitori come mi hanno insegnato, l’esperienza mi ha portato ad ammettere l’incoerenza dei risultati ottenuti. Ora, quello che conta per me è il risultato,e devo dire che fino a quando posso constatare di non avere un solo Labrador “Valalla” classficato come “E” sulla lista francese, e tutti i retriever lastrati dopo l’inizio del depistaggio e fino al 96, senza gridare alla vittoria, che sarebbe sconsiderato, mi ha animato solo l’esperienza, la riflessione e la reazione, che non sono stati inutili nell’allevare.
Ora questi presidenti ( di club) destinati ai Labrador, che decidono i regolamenti, che si nominano giudici tra di loro, che controllano le letture delle displasia e prendono una parte determinante nel commercio dei cuccioli e delle monte, sono amatori, a volte non hanno neanche mai allevato, la maggior parte delle volte allevatori che vendono monte “ particolari”, destinatari del commercio del cane, come lo sarebbero del resto i professionisti che cercano di rovesciare il sistema.
Ma è normale ??Sono veramente credibili ? Potranno essere interessanti tutti i loro certificati de selezione anche se sono solo una garanzia commerciale ?? Non faranno confusione tra miglioramento di una razza e la evidente attività commerciale legata a questa razza ?? Secondo……….***** ( gli amichevoli ???) ………la vocazione esclusiva è quella di vendere cuccioli ai loro iscritti, che fioriscono dopo il principio di libertà di associazione che è ammesso dalle alte istanze, si è in diritto di interrogarsi. Quanto all’obiettivo preteso di migliorare una razza e che raccoglie tutti i suffragi in quindici anni, per forza di cose bisogna constatare oggi una deteriorazione costante nella reputazione del carattere del Labrador, un carattere atipico, che evidenzia una volta di più la perversione e la pericolosità di questo sistema.
L’avvenire di un cucciolo si decide fin dalla gravidanza e si conferma con la crescita. Dipende quindi dall’allevatore e dalla sua esperienza e dai suoi consigli. Se io mi sforzo, a titolo preventivo, di prendere tutte le precauzioni possibili per i miei cuccioli, che per esempio non commetterò l’errore di allevarli in batteria, e queste precauzioni si riveleranno veritiere, non ho la pretesa di fare miracoli né di giocare (jouer les extralucides ??) come usano fare i fanatici del bisturi. Quando il male è fatto, allora conviene rimettersi in questione. Fino a quando l’obiettivo dell’allevamento cinofilo sarà puramente lucrativo, non c’è altra scelta che aderire al sistema e lasciarsi manipolare, quitte ensuite à payer les pots cassés liberi di riparare i vasi rotti (???)Io ho scelto deliberatamente un’altra via, in effetti gli allevatori iscritti al LOF sono i soli responsabili dei cuccioli che allevano, da sempre nel nostro paese la libertà di allevare secondo le proprie convinzioni .Per quello che riguarda la lettura delle lastre della displasia, dove io mi aspettavo una semplice indicazione su come condurre il mio allevamento, ho solo constatato la loro poca affidabilità e onestà, di conseguenza ho smesso : la mia esperienza mi permette di rifiutare questo sistema. La grandezza di un destino si misura da quel che si rifiuta una volta ottenuto l’obiettivo. L’allevamento canino è un mondo con ogni sorta di combinazioni, trucchi, imbrogli…..E’ un pezzo di un processo contro un ex presidente di club di razza, il meno che io posso dire è che questa persona parlava con cognizione di causa. Bisogna anche sapere che, al di là che l’interpretazione di una lastra può variare da un lettore a un altro, che l’età del cane e le sue condizioni in cui è effettuato l’esame ( con o senza anestesia), e la competenza del veterinario che le fa, cono determinanti come la valutazione stessa delle lastre. Io preferisco di gran lunga le radiografie senza anestesia, anche se ad alcuni spiacerà, influisce sull’aspetto delle lastre, radiografie di anche che si ostinano a conservare dopo più di 50 anni, un protocollo ————–per un quadrupede. E’ vero che è molto più facile tirare le anche di un cane sotto anestesia, ed è molto più notevole anche a livello di compenso finale , anche se a volte il cane non si risveglia più, è senza dubbio un difetto dove l’allevatore è responsabile.
C’è sempre una spiegazione ad una displasia grave, che sia alimentare o meccanica. Considero da parte mia che allevare impegna completamente la responsabilità di quello che si fa, per tutto ciò che è controllabile, e se, nella genealogia di un cane, la displasia non è la mia preoccupazione principale perché non è controllabile geneticamente, è che a 60 anni, con 30 anni d’allevamento dietro me, e 40 anni d’esperienza con il Labrador, che ho voluto allevare perché mi piacciono., ho già concluso il mio cammino. Agli ostinati dell’estirpazione genetica di provare che questi risultati trascurabili che restano molto aleatori nella misura in cui non è mai la totalità dei cani che è stata esaminata, non sono semplicemente dovuti ad un inizio di cambiamento di mentalità presso gli allevatori che hanno misurato l’importanza dell’alimentazione e delle altre condizioni d’allevamento per le razze rischio. Fin dal 1976, il dott. Belfield pubblicava già le sue osservazioni sulla displasia delle anche e rilevava due questioni che non avevano risposte allora come nel 2004, non
– 1. Quale è l’azione di o dei geni, come generano una displasia coxo-femorale? –
– 2. Come il veterinario esperto può differenziare un sublussazione dovuta ad un trauma di quella dovuta ad una displasia?
Per il dott. Belfield che ha messo in evidenza che la composizione del collagene è diversa nelle razze predisposte alla displasia di quella delle razze indenni all’epoca, come è anormale nei bambini displasici (sempre delle due anche), una displasia coxo-femorale nel cane può essere soltanto bilaterale, considera quindi che una displasia unilaterale può essere soltanto di natura accidentale. Di fronte a ciò che chiama “la teoria antiquata dell’eredità della displasia coxo-fémorale” sulla quale si perpetuano gli esperti, ora da 52 anni negli USA nonostante risultati poco importanti, sostiene la tesi secondo la quale la displasia sarebbe direttamente dipendente da una buona sintesi del l collagene. Una cattiva sintesi del collagene influisce:
– sullo sviluppo e la formazione delle ossa
– sullo sviluppo e la formazione della cartilagine
– sullo sviluppo e la formazione dei muscoli
questi tre processi fisiologici dipendono da una buona sintesi del collagene che dipende di un’alimentazione adeguata. Il professore Franck deplora che i lavori del dott. Belfield siano restati isolati, nello stesso modo , il lavoro di Klaus Dieter Kammerer l’errore del millennio della medicina veterinaria è stato vietato in Germania.
fonte: http://www.labradors.org