
A partire dal 15 febbraio 2025, l'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) ha introdotto una nuova disposizione che prevede il deposito obbligatorio del campione biologico per determinati cani. Questa misura è stata adottata con l’intento di promuovere studi approfonditi sulle razze canine e facilitare le attività di verifica da parte dell’Ufficio Centrale del Libro.
In particolare, sono coinvolti i cani che ottengono il Certificato di Tipicità per l'accesso al Registro Supplementare Riconosciuti (RSR) come capostipiti o che vengono ceduti a proprietari residenti all’estero. Nel primo caso, il deposito del campione è fondamentale per garantire l’autenticità e la purezza della razza, mentre nel secondo caso serve a tracciare e verificare geneticamente i cani esportati.
Le disposizioni prevedono che, per l'accesso al RSR come capostipite, il deposito avvenga contestualmente alla presentazione della Denuncia di iscrizione della cucciolata, considerando la data di presentazione della pratica presso la Delegazione competente. Nel caso di passaggi di proprietà, si tiene conto della data di registrazione dell'atto presso la Delegazione stessa. Per gli allevatori e i proprietari è essenziale rispettare queste tempistiche per garantire la conformità alle nuove normative.
Per gli allevamenti di Labrador, queste disposizioni hanno una rilevanza particolare, in quanto il deposito del campione biologico offre numerosi vantaggi. Prima di tutto, tutela la razza, preservando le sue caratteristiche genetiche distintive e prevenendo incroci non voluti. Inoltre, fornisce trasparenza agli acquirenti, garantendo la genealogia e la salute del cucciolo e aumentando la fiducia dei potenziali proprietari. Non meno importante, facilita le pratiche burocratiche e le verifiche quando un Labrador viene ceduto a un proprietario estero, semplificando le procedure di esportazione.
Allevamenti come “il St. John Labrador Retriever” da anni adottano misure avanzate, effettuando test genetici per patologie ereditarie specifiche della razza e depositando campioni biologici presso l'ENCI. Queste pratiche non solo contribuiscono al benessere e alla salute dei cani, ma rafforzano anche la reputazione dell’allevamento,
sia in Italia che a livello internazionale. Il processo di deposito del campione prevede che un veterinario autorizzato esegua il prelievo, certificando l'identità del cane. Successivamente, il campione viene inviato a un laboratorio accreditato dall'ENCI per l'analisi e la conservazione. I campioni vengono conservati per un periodo di dieci anni, durante i quali possono essere utilizzati per ulteriori analisi o verifiche, se necessario.
In definitiva, l'introduzione dell'obbligo di deposito del campione biologico rappresenta un passo importante per la protezione e la valorizzazione delle razze canine in Italia. Per gli allevamenti di Labrador, in particolare, questa misura offre l'opportunità di mantenere alti standard di qualità, migliorando la trasparenza e aumentando la fiducia dei clienti, mentre contribuisce al benessere della razza nel lungo periodo.